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CERTIFICATI: rendimenti e probabilità

Lucio S.

26 feb 2023

L'inganno dei rendimenti ... solo potenziali

Spesso, a fianco delle promozioni di certificati campeggiano pubblicità di rendimenti molto elevati.


Alcuni esempi:

Autocall a breve e prezzo sotto la pari, rendimenti oltre il 20%”

“rendimento potenziale del 2.28% in un mese (27% annualizzato)”;

“un rendimento sul prezzo di acquisto del 5.3% in circa 3 mesi (21% annualizzato)”

“Con questi certificati potenziali rendimenti sopra il 40%


I rendimenti (di qualsiasi strumento) per essere confrontati dovrebbero essere forniti in base annua se la durata dello strumento è superiore all’anno, altrimenti, se la scadenza dello strumento è inferiore all’anno il rendimento andrebbe fornito senza l’attualizzazione. Perché? Facciamo un semplice esempio: se in un giorno guadagno l’1%, può voler dire che ho guadagnato il 365% in un anno? Si ipotizza che in tutti i giorni rimanenti dell’anno avrò lo stesso risultato. E’ come dire che se in una partita di calcio dopo il primo minuto si è sull’1 a 0, che la partita finirà 90 a zero.

Più ”onesta” è la comunicazione: “Possibile rendimento annuo del 25%” in questo caso si parla in effetti di rendimento annuo.


In tutte queste comunicazioni manca comunque un dato essenziale per una valutazione complessiva della bontà dell’investimento: la probabilità di ottenere il rendimento pubblicizzato.


Se posso guadagnare il 20% annuo, ma la probabilità di ottenere quel rendimento è del 20%, è un buon investimento? E’ un investimento che soddisfa le mie caratteristiche? Oppure privilegerò un investimento con rendimenti inferiori ma probabilità di successo superiori?

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