A parte l’evidente conflitto di interessi (la banca, o il promotore, sono interessati a vendere i prodotti in cui il loro guadagno è superiore), ci sono altri motivi per cui la consulenza ha fallito e fallirà.
Ad esempio, nel 2022, anche chi aveva un profilo di rischio basso ha subito perdite nel proprio portafoglio superiori al 5%. Perdite che mai molte persone si sarebbero aspettate e che per qualcuno si è trasformato in dramma.
Perché accadono questi disastri?
Fondamentalmente i motivi (oltre al già citato conflitto di interessi) sono due:
1) Il questionario Mifid con il quale gli intermediari raccolgono informazioni reputate sufficienti a dare un giudizio sintetico di propensione al rischio per ciascun investitore. Tutto il meccanismo del questionario, di fatto, è un sistema scadente e parziale, costruito più per proteggere l’intermediario che per favorire un corretto rapporto cliente/banca. La redazione del questionario è lasciata all’intermediario che il più delle volte non fa altro che inserire una serie di crocette da far poi firmare all’investitore. Come poi si passi dalle risposte tramite crocette all’individuazione della propensione al rischio non lo ha ancora capito nessuno. Questi sono solo alcuni alcuni aspetti, tra i tanti, del questionario che non funzionano.
2) Se il questionario Mifid rende impossibile conoscere la vera propensione al rischio dell’investitore, se si trascura la reazione soggettiva dell’investitore ai fattori ansiogeni di perdere o euforici di guadagnare, come è possibile creare un portafoglio adeguato? E, infatti, il secondo motivo dei pessimi risultati imprevisti di un portafoglio finanziario è proprio questo: l’implementazione di un portafoglio non basato sulla soggettività (che risulta non essere nota vista l’incapacità del questionario Mifid di dare una risposta adeguata) del cliente, ma sulle esigenze dell’intermediario.
Allora cosa bisogna fare perché come investitori riusciamo a costruire un portafoglio finanziario in ogni momento adeguato alle nostre esigenze e che non ci dia mai sorprese negative?
Per far questo c'è un solo modo: è necessario rendersi indipendenti dai cattivi consigli, lavorare su noi stessi, individuare la nostra vera propensione al rischio e allocare le nostre risorse finanziarie in modo coerente.
Sembra difficile, ma non lo è affatto.
Con il nostro corso di Educazione Finanziaria molte persone hanno imparato in breve tempo a non aver più bisogno di intermediari e consulenti vari, mettendo così i propri risparmi al riparo da cattive sorprese e con un gran risparmio di costi (nell’ordine dell’1,50%/2,50% all’anno).
Per qualsiasi informazione potete scrivere a info@coffee-only.com
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